Italiano ferito in un incidente ma nessun ospedale lo vuole curare!

Subisce l’amputazione di un piede in un incidente stradale con lo scooter ma nessun ospedale accetta di operarlo fino a quando non verrà versato un anticipo di 4 mila euro per l’operazione.

Lui si chiama Alessandro Amadori, 27 anni di Olbia recatosi a Phuket con quattro amici per passare le festività di natale e di capodanno, ha deciso di noleggiare uno scooter per girare l’isola ma sfortunatamente la sua corsa è finita contro un guardrail nei pressi di Karon beach.







I soccorsi sono partiti subito ma il giovane quando è arrivato all’ospedale non è stato subito curato per potergli riattaccare il piede perche non aveva delle garanzie, economiche ovviamente, per sostenere il costo dell’operazione ed era sprovvisto di assicurazione medica.

Gli amici dello sfortunato informano subito la sua famiglia in sardegna con una telefonata alla quale risponde la madre Caterina alle 3 di mattino, spiegandogli che suo figlio aveva subito un incidente stradale e che si trovava in ospedale ma che i medici non accettano di operarlo fino a quando non verrà versato almeno un anticipo per l’operazione, cosi il piede nel frattempo finisce sotto ghiaccio e la madre si attiva subito per mettersi in contatto con il console onorario di Phuket.

Fortunatamente il console, recatosi in ospedale, dopo diverse ore di trattativa è riuscito a convincere i medici ad operare il ragazzo.

Purtroppo l’operazione per riattaccare il piede è stata eseguita dopo 12 ore dall’incidente e come spiega la madre in una dichiarazione rilasciata all’unione sarda, ci potrebbero essere problemi legati a un inizio di necrosi dell’osso alla caviglia e che sicuramente si dovrà intervenire nuovamente per cercare di scongiurare il peggio.

Come se non bastasse, da aggiungere ci sarà il conto di 1600 euro da pagare per lo scooter preso a noleggio da Alessandro richiesti dall’albergo che ha noleggiato lo scooter e ovviamente ci saranno i giorni di degenza che sempre dalle dichiarazioni della madre sono arrivate a 20 mila euro.

Vorrei aggiungere per chiarire la situazione anche se può risultare insensibile, sperando di non creare polemiche inutili, che la struttura del Bangkok Hospital di Phuket è una clinica privata e che in tutto il resto del mondo nessuna clinica privata si prenderà mai la briga di curare gratis qualcuno, nemmeno in italia.

Concludo segnalando l’articolo che elenca una serie di compagnie per acquistare una polizza di assicurazione medica per chi dovesse recarsi in Thailandia.

Un in bocca al lupo ad Alessandro sperando che si concluda tutto in modo migliore possibile.

LA CONCLUSIONE DELLA STORIA A QUESTO INDIRIZZO.



E’ possibile dare un contributo per aiutare Alessandro tramite bonifico bancario:

BANCO DI SARDEGNA Antonio Amadori IT09R0101584984000000033905

E’ possibile seguire eventuali aggiornamenti sulla pagina di facebook:

http://www.facebook.com/events/225486830862350/


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3 commenti
  1. luciano dice:

    Conosco molto bene la situazione thai,ci vado ogni anno e vi do’ un consiglio,fatevi l’assicurazione sanitaria perche in thailandia è molto difficile che vi curino gratis. Poi se l’ospedale è privato allora dovete essere ricchi perche li non si scherza.

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  2. somchai14 dice:

    il perchè è semplice, si mette da parte una certa somma (radunata a volte chiedendo prestiti a tizio e caio)per le vacanze e si parte. Giorni di baldoria come previsti, e sembra di essere in paradiso, poi avviene il fatto imprevisto, che può essere causato da un’ imbriacatura e poi via in sella a velocità non sagge, ma ritenute giuste dal cervello sballato dell’ alcool, oppure ci si trova (anche senza alcool) al posto sbagliato, nel momento sbagliato, scontrandosi con un altro motorino/auto (forse condotto da un altro thai/turista sotto l’ effetto di droghe o alcool), e capita quello che doveva capitare, e quello che serve al momento (se non si è già crepati)è una bella assistenza sanitaria, cosa al quale il turista NON ci ha pensato!!!

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