In Thailandia vietati i tatuaggi religiosi agli stranieri.

Vogliono vietare tatuaggi religiosi agli stranieri ?



Si sta discutendo in questi giorni in Thailandia, se sia corretto che migliaia di turisti stranieri che si recano in Thailandia per vacanza possano o meno farsi tatuare immagini religiose in parti del corpo più o meno discutibili.



 
Il Ministero della Cultura thailandese sarebbe intenzionato a fermare questo fenomeno che sta prendendo sempre piu piede nella “terra degli uomini liberi”, ordinando ai governatori delle principali provincie di bloccare questo fenomeno, innescando un dibattito sulle implicazioni dei diritti umani che vietano la pratica.

IL ministro della Cultura Niphit Intharasombat, ha dichiarato ai giornalisti che i tatuaggi delle divinità del buddha, di Genus e di Gesu Cristo vengono tatuati nelle parti del corpo più disparate come braccia, gambe e caviglie, ritenendoli posti non proprio “adeguati” per questo tipo di immagini e che non rispettino la cultura religiosa, inoltre ha espresso qualche dubbio sulla genuinità di espressione delle fede in questo modo, ritenendo che sia solo un trend di massa.

E qui io aggiungo, che quasi tutti i turisti che si fanno tatuare un Buddha oppure la divinità di Genus, non sanno nemmeno il vero significato di queste immagini e tanto meno la loro storia…!!

L’onorevole ministro Niphit Intharasombat, ha deciso di ordinare ai governatori di tutte le provincie thailandesi di vietare che a tutti gli stranieri venga tatuata una immagine religiosa di qualunque fede, pratica che viene eseguita in zone e paesi piu frequentati dai turisti come: Khao San Road, Tawanna e Chatuchak Market a Bangkok, Chiang mai, Phuket e Pattaya.

IL Commissario dei diritti umani Wasan Panich, ha sottolineato che mentre la legge thailandese impedisce alle persone di violare la bandiera thailandese e altre icone nazionali, non esistono leggi in materia di simboli religiosi.




Questa considerazione è stata confermata anche dal ministro Niphit, che in ogni caso è intenzionato ad elaborare misure restrittive della pratica e di proporre una legge che vieta l’uso di simboli religiosi per scopi commerciali.

IL commissario Wasan Panich risponde che ogni legge che vieta l’uso di tali immagini per scopi commerciali, non deve violare i diritti delle persone, perché il termine “commerciale” ha un significato ampio.

Se le persone hanno tatuate immagini del Buddha sul loro corpo, sulle braccia o sul petto, non si possono proibire perché non sono offensive, chiunque può farsi fare questi tatuaggi, perché è loro diritto e soprattutto è il loro corpo, specifica però che se tali immagini fossero tatuate alle caviglie o in “parti inappropriate” potrebbero essere viste come un insulto alla religione.

IL principio di base è che si devono rispettare i diritti della persona, ma non si devono violare i diritti o le convinzioni degli altri.

Su questo argomento se ne potrebbe discutere per anni e nemmeno si riuscirebbe a venirne a capo, ma qualcuno forse ha notato che non si tocca l’argomento dei thailandesi ?!?! Se un thailandese ha un tatuaggio del Buddha in una caviglia che succede?….


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4 commenti
  1. Andrea dice:

    Interessante articolo, che dimostra ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che il Thailandese e il Farang, hanno diversi diritti e doveri.
    La thailandia piano piano, da una parte da, dall’altra prende, e la parte che “prende” sta diventando sempre piu’ rispetto a quello che da.
    Ciao, ottimo lavoro !

    Rispondi
    • admin dice:

      Non posso far altro che condividere in pieno quello che hai scritto!! grazie dei complimenti. ciao andrea ;-)

  2. enrico dice:

    precisazione semplicemente il thailandese non si tatuatera’ mai e poi mai una immagine del Buddha nella caviglia o nella parte del corpo vicino ai piedi perche’ i piedi sono considerati la parte piu sgradevole del corpo sarebbe peggio di una bestemmia.

    Rispondi
    • ste dice:

      Esatto Infatti nessun Thailandese si sognerebbe mai di farsi tatuare un immagine del Buddha o di qualsiaesi altra divinita’al disotto del busto
      E poi smettiamola di considerarci sempre vittime dei Thailandesi,io sto’ da 9 anni in Thailandia e di Farang maleducati che nemmeno si interessano della cultura Thai ne ho visti fin troppo (fosse in sud america da mo che li avevano sgozzati!!!)

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